Nella peculiare narrazione di un altrove etico-politico rispetto alla società e alle istituzioni vigenti, il pensiero utopico si caratterizza per una permanente e provvidenziale di- stanza rispetto al mondo della storia.
A partire dall’Ottocento, tuttavia, le utopie si mostreranno meno refrattarie al dialogo con le forme del potere e con le matrici ideologiche che lo sorreggono.
Un intreccio singolare tra istanze utopiche e ideologiche è offerto dalla frenologia, dottrina pseudoscientifica nata alla fine del Settecento dagli studi dell’anatomopatologo Franz Joseph Gall e fondata sul principio della localizzazione delle facoltà intellettuali in aree cerebrali distinte.
Collegandosi (anche grazie all’iniziale avallo di Comte) al mito positivista del progresso scientifico, nei primi decenni del XIX secolo la frenologia proverà a edificare un inedito e ambizioso programma fondato sull’esercizio e il potenziamento delle capacità individuali, finendo per propugnare una vera e propria utopia sociale su basi razionali. Per altro verso, gli studi frenologici saranno cooptati nei programmi politici dei nascenti Stati-nazione, avallando le agende coloniali e – negli Stati Uniti – le teorie delle differenze razziali.
Alle derive scientiste della frenologia è dedicato Viaggi in Frenologasto di Gio.Battista Balscopo, distopia caricaturale del 1825, tradotta per la prima volta in italiano e presentata in appendice.
Derive dell’utopico
Il positivismo frenologico tra politica e filosofia
Giuseppe M. AmbrosioAnno di pubblicazione: 2022
Formato: 232 p. /b. n.
Collana: ingegni
ISBN: 9791280633217
15,00€
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Biografia dell'autore
Giuseppe Maria Ambrosio, dottore di ricerca in filosofia politica, è assegnista presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, dove svolge attività didattica e di ricerca presso le cattedre di Scienza e filosofia politica e Filosofia delle scienze sociali.
È autore di numerosi saggi su riviste scientifiche nei quali si è occupato principalmente delle tematiche della sovranità e dell’immaginario politico nonché, più di recente, dei riflessi politici e sociali dell’alienazione.
Per i nostri tipi ha curato, con Antimo Cesaro e Federica Rauso, la collettanea I capricci della mente (2022).
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