Caput mortuum

Anatomia della mente e disciplinamento sociale
Antimo Cesaro

Anno di pubblicazione: 2023
Formato: 184 p. /bn
Collana: ingegni
ISBN: 9791280633163

20,00

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Il 19 aprile 1800, al largo delle Pigne a Napoli, un terribile omicidio condusse al patibolo Giuditta Guastamacchia e i suoi complici. A distanza di oltre cinquant’anni, il famoso medico e alienista Biagio Gioacchino Miraglia riuscì a farsi consegnare i teschi dei delinquenti giustiziati, per anni esposti in macabri graticci di ferro alle mura di Castel Capuano. Su quattro di essi, implicati nel medesimo fatto di sangue, Miraglia eseguì un esame cranioscopico e stilò un Parere frenologico con ampie considerazioni sulla conciliabilità tra libero arbitrio e inclinazione naturale, responsabilità e imputabilità, crimine e follia.
Le dottrine frenologiche, nate dagli studi organologici e neuroanatomici di Franz Joseph Gall e Johan Gaspar Spurzheim, lasciavano immaginare di poter individuare nelle localizzazioni cerebrali i segni evidenti delle devianze comportamentali. Struttura e conformazione del cervello e del cranio erano dunque in grado di svelare il geroglifico dell’anima, la cui interpretazione poteva prospettare velleità catechetiche e inedite forme di disciplinamento sociale.
Questo libro si occupa anche di delitti che, per quanto efferati, non presuppongono spargimento di sangue, ma di inchiostro. Ad esempio, quelli nati dalla fervida immaginazione e descritti dall’instancabile penna di Edgar Allan Poe.
Anche l’enigmatico scrittore di Baltimora si lasciò sedurre dalle rivoluzionarie prospettive che la scienza frenologica sembrava delineare. D’altra parte, i lugubri ambienti manicomiali, le sinistre camerate dei padiglioni ospedalieri, gli spazi terribili delle carceri e quelli spettrali degli obitori, ben si prestavano a fare da sfondo ai suoi macabri racconti. In essi, l’attenzione per le nuove conquiste scientifiche e le mirabolanti promesse del positivismo si fondono con le suggestioni dello spiritismo, del mesmerismo e dell’organologia. Un insieme di approcci ermeneutici che, pur promettendo molto più di quanto potessero effettivamente mantenere e ben presto accantonati nel vasto “dimenticatoio” delle false scienze, non mancarono, tuttavia, di suscitare entusiasmo e reclutare proseliti.

Seconda edizione riveduta ed ampliata

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Biografia dell'autore

Antimo Cesaro è professore ordinario di Filosofia politica presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, dove insegna Scienza e filosofia politica, Teoria del linguaggio politico ed Ermeneutica simbolico-politica dell’opera d’arte.
Ha pubblicato vari saggi sul pensiero politico, la filosofia delle scienze sociali e l'estetica dell’età medievale e rinascimentale.
La sua più recente attività di studio è orientata alla simbolica politica, prospettiva di ricerca per la quale è autore dei lavori monografici Sguardi in ascolto. Il simbolo tra parola e immagine (2011), Machina Mundi (2012), Arcana tabula (2014), Il sovrano demiurgo. Federico II, ideologia e simbolica del potere (2020) e L’utile idiota. La cultura nel tempo dell’oclocrazia (2021).
Dal 2019 è Principal Investigator del Progetto di ricerca FREIT (Political, legal and sociological profiles of phrenological research in Italy).
Per i nostri tipi, oltre a dirigere la collana ingegni, ha curato l’edizione critica del cinquecentesco Discorso sul liocorno di Ambroise Paré (2014) e de La Città del Sole di Tommaso Campanella (2018).

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