Follia: femminile, singolare

a cura di Antimo Cesaro e Marianna Pignata

Anno di pubblicazione: 2023
Formato: 144 p./ b. n.
Collana: quaderni di Heliopolis
ISBN: 9791280633187

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La frenologia fu una teoria medico-scientifica inaugurata a Vienna dal medico tedesco Franz Joseph Gall alla fine del diciottesimo secolo ed applicata soprattutto al trattamento della “follia”: il suo postulato fondamentale era la suddivisione della massa corticale in un certo numero di funzioni cerebrali tra loro indipendenti e responsabili dello sviluppo (più o meno ampio) delle facoltà di ciascun individuo. Le intuizioni frenologiche ebbero rapida diffusione in Europa e oltreoceano fino alla seconda metà del XIX secolo, quando, con l’affermarsi della nuova fisiologia cerebrale, si assistette a una progressiva sfiducia sulle potenzialità di una dottrina, sempre più spesso accostata – neanche troppo velatamente – alle “false scienze”.
Il volume, con un approccio storico-giuridico e filosofico-politico, presenta alcuni approfondimenti sull’apporto che la frenologia (e, più in generale, la storia della follia) ha saputo offrire alla moderna scienza del diritto e alla filosofia delle scienze sociali, con una particolare attenzione alle declinazioni femminili della devianza, considerata anche nel suo valore simbolico. L’influenza delle nuove teorie alienistiche del positivismo sul piano giuridico e sociale fu evidente soprattutto nella dinamica processuale in cui si tentò, grazie all’avallo di una cultura fortemente maschilista, di condannare tutte le singolarità, le differenze e le contraddizioni del complesso, multiforme e ineffabile universo femminile.
Contributi di Antimo Cesaro, Carmen Di Carluccio, Francesco Mastroberti, Maria Natale, Marianna Pignata, Michele Olzi, Federica Rauso.

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Biografia del curatore

Antimo Cesaro è professore ordinario di Filosofia politica presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli dove insegna Scienza e filosofia politica e Ermeneutica simbolico-politica dell’opera d’arte.
Ha pubblicato vari saggi sul pensiero politico, la filosofia delle scienze sociali e l'estetica dell’età medievale e rinascimentale.
La sua più recente attività di studio è orientata alla simbolica politica, prospettiva di ricerca per la quale è autore dei lavori monografici Sguardi in ascolto. Il simbolo tra parola e immagine (2011), Machina Mundi (2012), Arcana tabula (2014), Il sovrano demiurgo (2020), L’utile idiota. La cultura nel tempo dell’oclocrazia (2021) e Caput mortuum. Anatomia della mente e disciplinamento sociale (2023).
Dal 2019 è Principal Investigator del Progetto di ricerca FREIT (Political, legal and sociological profiles of phrenological research in Italy).
Per i nostri tipi, oltre a dirigere la collana ingegni, ha curato l’edizione critica del cinquecentesco Discorso sul liocorno di Ambroise Paré (2014) e de La Città del Sole di Tommaso Campanella (2018).

Marianna Pignata è professoressa associata di Storia del diritto medievale e moderno ed insegna Storia del diritto penale e Storia delle codificazioni presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli.
È autrice di numerose pubblicazioni, anche di carattere monografico e, oltre alle tematiche attinenti alle “questioni medico-forensi”, tra i suoi interessi di ricerca – rivolti soprattutto all’esperienza giuridica moderna – figurano la storia dei diritti reali, del diritto di famiglia e le questioni di genere nella prospettiva storico-giuridica.
Per i nostri tipi ha curato, con Francesco E. d’Ippolito, la collettanea Arbor alienationis (2020), l’edizione critica del Programma di psicologia medico-forense di Luigi Ferrarese (2021) e, con Antimo Cesaro e Giovanna Palermo, la collettanea Mundus alter. Dialoghi sulla follia (2022). Ha, inoltre, partecipato ai volumi Diritto alla follia. Itinerari storico-giuridici dell'insania (2022) e L’Archivio dell’Educandato Statale di Napoli (2023).

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