L’evoluzione della professione di reporter di guerra è una storia complessa: è la storia di lotte per svelare nuovi ritratti dei conflitti e per rendere la professione autonoma durante diversi periodi storici e in rapporto all’evoluzione dei mezzi di comunicazione di massa. Si passò dalla definizione dei reporter come «appendici agli eserciti» a sferrare offensive solo dopo aver messo «a puntino la macchina informativa che deve saziare in modo addomesticato la bulimia dei giornali e dei telegiornali», ossia dal tentativo di tenere sotto controllo voci antagoniste al potere al riconoscimento che la conoscenza fosse fondamentale elemento di democrazia. La ciclicità di attentati terroristici mondiali ha, inoltre, reso la guerra generalizzata presentando l’informazione come arma e i giornalisti effettivi obiettivi militari: la lista di reporter che persero la vita nel tentativo di svolgere giornalismo d’inchiesta è, malauguratamente, lunga. Nondimeno, la loro visione consente tutt’oggi di approfondire le motivazioni e le contraddizioni di guerre che da sempre reclamano occhi che le guardino.
Filosofia e guerra nei conflitti contemporanei
La relazione fra forme di potere, mezzi di comunicazione di massa e opinione pubblica
Licia BarlettaAnno di pubblicazione: 2023
Formato: 204 p. b/n
Collana: idea
ISBN: 9791280633255
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Biografia dell'autore
Licia Barletta è dottoranda di ricerca in Medicina Clinica e Sperimentale e Medical Humanities, presso l’Università degli Studi dell’Insubria (Varese-Como), ove ha altresì conseguito la laurea magistrale in Scienze e Tecniche della Comunicazione.
Le sue ricerche sono orientate all’analisi delle forme di divulgazione inerenti agli ambiti della bioetica e del biopotere, ponendo particolare accento sulle relazioni di potere e sugli effetti che esse producono.
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