Per Aspera ad Astra

Il percorso biografico e spirituale di Giacomo Gaglione (1896-1962), terziario francescano della Diocesi di Caserta, è un itinerario di fede e virtù cristiana.
Costretto da una malattia a vivere per cinquant’anni su una «sedia di ferro», che definiva il suo “aereoplano”, fu un esploratore di felicità. «Sorridere al dolore», era il suo motto.
Dopo aver vissuto una gioventù spensierata e nell’agiatezza familiare (era destinato alla carriera forense, come il padre), nel giugno 1912 si manifestarono i sintomi di una malattia incurabile che dal 20 ottobre dello stesso anno lo avrebbe costretto alla immobilità per il resto della vita. Nel 1919, avendo sentito parlare di Padre Pio ed attratto da una possibile guarigione, si fece accompagnare a San Giovanni Rotondo, dove non «ricevette la grazia, ma trovò grazia»: «Padre Pio mi fece un’operazione chirurgica: mi levò la testa e me ne mise un’altra», era solito ricordare.
Dopo quell’incontro la sua vita si trasformò: studiò le Sacre Scritture ed intraprese un serio cammino spirituale, nutrendosi di Eucaristia e di preghiera; successivamente si dedicò a quella che riconobbe come la sua missione: la salvezza delle anime, attraverso l’unico strumento a disposizione, la scrittura, diventando «l’apostolo della penna».
Il 21 marzo 1948 fondò l’Apostolato della Sofferenza con la missione di preparare i sofferenti nel fisico e nell’animo ad essere «apostoli del Vangelo della Croce e della Gloria».
I suoi pensieri, trasmessici attraverso i suoi scritti (editi ed inediti), i suoi diari e soprattutto le corrispondenze con le persone che da tutto il mondo si rivolsero a lui, rappresentano una peculiare testimonianza di Amore verso Dio.
Nel 2009 è stato proclamato Venerabile da Papa Benedetto XVI ed è in corso il suo processo di canonizzazione.