Elogio dei cavalieri templari

Bernardo di Chiaravalle
a cura di Carmine Di Giuseppe

Anno di pubblicazione: 2020
Formato: 176 p. /b. n.
Collana: iverbibrevi
ISBN: 9788899443740

12,00

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Composto su richiesta di Ugo di Payns, primo maestro dell’Ordine templare, il Liber ad Milites Templi. De laude novae militiae è un piccolo trattato realizzato per promuovere ed esaltare la nascita e l’operato della militia Christi .
Ai nuovi “monaci cavalieri”, per espletare la loro missione, contrariamente al monaco che vive in monastero, che possiede solo l’arma della preghiera, è richiesto l’uso delle armi contro tutti i nemici della cristianità.
Bernardo, tuttavia, non giustifica l’uso della violenza, ma «piuttosto fornisce uno spessore teologico ad una causa nobile sopra ogni altra: il militare pro Deo» (dalla Presentazione del cardinale Josè Saraiva Martins).
Il trattato, quindi, evidenziando il carattere etico della missione e della spiritualità cui erano chiamati i monaci cavalieri templari, in contrapposizione agli usi della cavalleria laica, esorta i milites Christi ad abbandonare ogni mondanità e a convertirsi, ponendosi al servizio di Cristo per proteggere i Luoghi Santi.
Il Liber ad Milites Templi. De laude novae militiae, riproposto in nuova traduzione, con testo latino a fronte, è introdotto da un ampio saggio che permette di ricostruire gli inizi della storia dell’Ordine Templare e di inquadrare, con una profonda e attenta analisi, il trattato di Bernardo di Chiaravalle non solo dal punto di vista storico ma anche teologico e spirituale.

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Autore

Bernardo di Chiaravalle

Curatore

Carmine Di Giuseppe

Collana

iverbibrevi

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Biografia dell'autore

Bernardo di Chiaravalle (1090-1153) divenuto monaco cistercense nel 1112 a Cîteaux, nel 1115 fondò il monastero di Clairvaux. Nel 1129 prese parte al Concilio di Troyes in cui fu approvata la Regola dell’Ordine dei Cavalieri del Tempio.
Percorse l’Europa per ristabilirvi la pace e l’unità e fu il principale artefice della fine dello scisma provocato dall’elezione di papa Innocenzo II e dell’antipapa Anacleto II. Predicò in Francia e in Germania la seconda crociata, combatté varie eresie, come quella dei Càtari, e avversò le tesi di Pietro Abelardo e di Arnaldo da Brescia.
Trascorse gli ultimi anni della sua vita nell’Abbazia di Chiaravalle, di cui rimase abate fino alla morte, rivedendo le sue opere: Lettere, Sermoni, Sentenze e Trattati.
È stato proclamato santo da Alessandro III nel 1174 e Dottore della Chiesa da Pio VIII nel 1830. Papa Benedetto XVI ha affermato che «si avverte in ogni suo scritto l’eco di una ricca esperienza interiore, che egli riusciva a comunicare agli altri con sorprendente capacità suasiva».

Biografia del curatore

Carmine Di Giuseppe (1968) docente di lettere, collabora con riviste specializzate in studi e ricerche in ambito storico-artistico-letterario.
È autore di vari saggi, anche di carattere agiografico, iconografico e antropologico, su alcuni territori del Meridione italiano.
Tra le sue pubblicazioni: Presbyter et Martyr. S. Antimo nell’Inno e nel Sermone XIX di San Pier Damiani (2005); I racconti delle Muse (2006); Vi racconto l’Eneide (2009); Storie e leggende di Roma (2010); I racconti di Sir William (2012); Sulle ali di Pegaso (2015), Il Volto del Santo di Lucera. San Francesco Antonio Fasani (2017); La lancia e il drago. Iconografia di San Giorgio in Ducenta (2018).

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